Cammino3 Scheda Dettagliata

Cammino dei Santuari Madoniti:

Sant. Santo Spirito a Gangi – Sant. Madonna dell’Olio a Blufi – Sant. Madonna dell’Alto a Petralia Sottana – Chiesa Madonnina delle Nevi a Piano Battaglia – Sant. Di Gibilmanna a Cefalù – Duomo di Cefalù

Panoramica generale

Il cammino si svolge in 5 giorni con quattro pernottamenti per un totale di circa 80 km.
Si partirà dal Santuario dello Spirito Santo a Gangi dopo aver visitato quello della Madonna dell’Olio a Blufi, quello della Madonna dell’Alto a Petralia Sottana, prosegue sino a quello della Madonna di Gibilmanna, per concludersi al DUOMO di Cefalù.  
Il cammino ha anche un alto valore paesaggistico e culturale, partendo dalle quote più basse della zona sud del comprensorio, si attraverseranno le campagne ricche di coltivazioni, di piccoli allevamenti di bestiame e di storia (ipogei realizzati più di 4000 anni fa, tholos, villa e terme romane e mulino ad acqua), fino a raggiungere il santuario mariano più alto d’Europa e le alte quote del Parco delle Madonie, da dove potremo osservare tutte le montagne siciliane e il mare per poi scendere verso nord, ammirando gli ultimi esemplari di Abies Nebrodensis al mondo e nel cuore di Piano Battaglia alcuni geositi riconosciuti Patrimonio Geopark dell’Unesco fino ai frassineti da manna nelle zone più collinari nei pressi di Gibilmanna.

DATI DI BASE

Partenza: Santuario Santo Spirito (Gangi) – 735 m.s.l.m.

Arrivo: Duomo di Cefalù  – 27 m.s.l.m.

Lunghezza totale: circa 80 Km

Come arrivare: Madonie Outdoor ASD (+39) 3473237734 Mail: info@madonieoutdoor.it

DESCRIZIONE DEI PERCORSI
Spirito Santo (Gangi) – Madonna dell’Olio (Blufi)

La prima tappa, lunga circa diciotto chilometri, inizia presso lo Spirito Santo di Gangi e si conclude al Santuario di Madonna dell’Olio di Blufi. Il percorso segue l’antica strada che collegava Gangi con alcune frazioni di Patralia Soprana, luoghi di rivolte contadine contro i baroni prima e la mafia dopo che portarono all’uccisione nel 1948 in piena riforma agraria del sindacalista Epifanio Li Puma. Oggi un monumento nella borgata di San Giovanni ne ricorda le sue lotte contro l’arroganza e la prepotenza dei campieri e mafiosi, Superato il fiume Salso, dopo una breve salita si scollina in direzione di Bompietro e Locati, prima di raggiungere Blufi e il Santuario di Madonna dell’Olio con la fontana di acqua oleosa segno della presenza di olio minerale naturale.

Madonna dell’Olio (Blufi) – Madonna dell’Alto (Petralia Sottana)

Nella seconda tappa di circa diciassette chilometri, dopo aver costeggiato la parte meridionale di Blufi, si segue l’antica via che collegava i grandi feudi baronali situati nel centro della Sicilia con le residenze baronali situate nelle Petralie. Dopo aver attraversato il Ponte Romano sul fiume Imera, il percorso fino alla villa romana di Castellana Sicula è molto agevole e interessante da un punto di vista storico per la presenza di numerosi ipogei e tholos risalenti a più di 4000 anni fa. Da Castellana il sentiero, che segue il percorso dei pellegrini, diventa molto più impegnativo con un dislivello di quasi mille metri fino al Santuario posto a 1827 m.s.l.m. Giunti al santuario, la fatica dei venti chilometri del percorso viene ripagata dalla spiritualità del posto e da un panorama mozzafiato che si apre su tutta la Sicilia.

Madonna dell’Alto (Petralia Sottana) – Madonna delle Nevi (Piano Battaglia)

La terza tappa, che dal santuario dopo aver percorso circa 15 chilometri arriva a Piano Battaglia, è quella più montana e interessante da un punto di vista naturalistico. A pochi metri dal santuario posta nel luogo dove si incontrano Monte San Salvatore con Monte Alto si incontra l’importantissima fontana per i fedeli e devoti della Madonna. Infatti ancora oggi vi è l’usanza di chiedere la grazia e protezione alla Madonna attraverso il gesto di raccogliere, prima della celebrazione della Messa, un sasso con le mani giunte dietro la schiena nei pressi della fontana e portarlo per tutto il tragitto tra le labbra fino all’acquasantiera della chiesa. Dopo aver superato la faggeta del versante meridionale di Monte San Salvatore, il sentiero si immette nel vallone Madonna degli Angeli dove sono conservati come scrigni gli ultimi 30 esemplari di Abies Nebrodensis del mondo. L’ultimo tratto del percorso attraversa l’anfiteatro naturale della Quacella e il sentiero geologico di Piano Battaglia, riconosciuto nell’ambito del Patrimonio Geopark dell’Unesco, che conduce alla chiesetta di Madonna delle Nevi.

Madonna delle Nevi (Piano Battaglia) – Madonna di Gibilmanna (Cefalù)

La quarta ed ultima tappa raggiunge il Santuario di Madonna di Gibilmanna nel Comune di Cefalù dopo circa diciotto chilometri ed aver attraversato molti boschi di faggi, lecci, roverelle e frassini da manna. Nella zona tra Piano Zucchi e Isnello è facile incontrare branchi di daini prima di raggiungere il piccolo comune madonita con le sue strette e curve viuzze. In prossimità del paese si incontra l’abisso del Vento posto alle pendici di Cozzo Balatelli, una cavità carsica con uno sviluppo di circa 2 km e una profondità di circa 220 m. Prima di riprendere e concludere il percorso al santuario di Gibilmanna, una breve visita la merita sicuramente il planetario di Isnello.

STORIE E LEGGENDE DI FONDAZIONE DEI SANTUARI
Alla base di ogni pellegrinaggio sta un
elemento di speranza, il centro di ogni
pellegrinaggio è un santuario.
(David Freedbeg)

Un santuario non nasce per una disposizione ecclesiastica, come avviene per una chiesa o per un qualsiasi altro edificio religioso, ma nasce perché è il luogo della manifestazione del sacro, dove c’è la presenza della spiritualità. La realizzazione dell’edificio sacro si presenta come conseguenza della volontà divina, sostituendosi a quella dove l’iniziativa è esclusivamente umana. Anche i santuari fatti costruire dai fedeli per sciogliere un voto, rientrano in questa tipologia, in quanto, se costruiti per un’intenzione umana, questa scaturisce dal rapporto tra il devoto che agisce per la grazia ricevuta e il divino che concede la grazia.
Un’altra particolarità dei santuari, che si distinguono dalle chiese è il luogo dove essi sorgono. I luoghi dove si trovano i santuari hanno un forte valore simbolico per la religione cattolica, questi sono considerati come arcane rappresentazioni del Divino. I luoghi dove prevalentemente sorgono i santuari sono: presso alture isolate e difficili da raggiungere, vicino a corsi d’acqua, vicino ad alberi secolari o sperduti tra la campagna e in altre zone simili.
Inoltre i santuari anticamente sorgevano sulle montagne, vicino i passi pericolosi, oltre per la simbologia della montagna che avvicina il pellegrino al cielo, anche per un fattore di funzionalità, infatti gli edifici servivano per dare protezione ai viandanti, durante la notte o nelle giornate di maltempo. Come vedremo successivamente dalle leggende di fondazione e dall’ubicazione anche i santuari madoniti rispettano le quattro tipologie dei santuari: apparizione del Divino, presenza del Santo nel luogo, ritrovamento di un’immagine sacra e arrivo da lontano dell’immagine sacra.

Chiesa dello Spirito Santo (Gangi)

La piccola chiesa dedicata allo Spirito Santo si erge ai piedi dell’abitato di Gangi, in una posizione al centro di molte antiche vie che collegavano la Sicilia settentrionale con quella meridionale.
Secondo la leggenda di fondazione nel corso del 1500 un contadino sordomuto intento a scavare un pozzo in questo luogo urtò con la vanga un masso che spuntava dal terreno: scalzatolo, l’uomo si sarebbe accorto che sul masso era dipinta una figura e che dal sopracciglio, corrispondente al punto dove egli l’aveva urtato, sgorgava del sangue. Stupito, e anche spaventato, il contadino sarebbe corso in paese gridando al miracolo – si trattava, in effetti, di un doppio miracolo, se il sordomuto era in grado di gridare – destando la meraviglia dei suoi concittadini. Il clero locale avrebbe deciso allora di trasportare l’immagine in paese, ma i buoi non si mossero da quel posto: quest’altro evento miracoloso avrebbe allora suggerito di edificare proprio lì una chiesetta, dove sarebbe stato collocato il prodigioso masso e l’immagine ritrovata. Il dipinto sarebbe stato ritoccato poi dalla mano di Gaspare Vazzano, il pittore gangitano noto come lo Zoppo di Gangi.
Il ritrovamento di un quadro raffigurante il Cristo pantocratore del 1984 all’interno del santuario, ha permesso di datare la nascita del santuario alla prima metà del 1300 all’epoca di Enrico Ventimiglia. La Solenne Processione che termina alla chiesa dello Spirito Santo, che si svolge il lunedì successivo alla Pentecoste, parte della Chiesa Madre nella parte alta del paese, durante la quale 12 statue di santi sono disposte in processione per anzianità e portate a spalla dalle confraternite alla volta del Santuario sito ai piedi del paese. Raggiunto il Santuario, nel sagrato antistante lo stesso, si svolge la famosa “Cursa di Santi” o “Miraculi”, prima che le statue entrano in chiesa per rendere omaggio allo Spirito Santo. Attualmente la chiesa dello Spirito Santo è Santuario Giubilare.

Santuario della Madonna dell’Olio (Blufi)

L’esistenza di una chiesetta nel luogo dell’odierno santuario è testimoniata sin dall’epoca medievale, intorno al XII secolo; il santuario attuale è di impostazione settecentesca. In un manoscritto del 1832 così si legge del santuario: “è fuor di dubbio che quel Santuario è soggetto al Rev.mo Arciprete di Petralia Soprana, che la Chiesa nell’ottavo secolo fu costruita dai fedeli sparsi nell’economie di quelle vicine campagne, e riedificata dalla pietà del clerico D. Francesco Ferrara di detta Petralia nel 1762“.
La maggiore particolarità è costituita dalla presenza di una sorgente di olio minerale che, secondo leggende locali, sarebbe stato utilizzato nel corso dei secoli come rimedio per le malattie cutanee della pelle. Il pellegrinaggio della processione alla Madonna dell’Olio viene effettuato il 15 agosto di ogni anno con la festa di Maria Santissima dell’Olio.
L’interno della chiesetta è a navata unica; la volta e le colonne che sorreggono l’arco principale sono decorate con stucchi che riproducono motivi ornamentali e floreali. L’altare maggiore custodisce la statua della Madonna, in legno dipinto, opera dello scultore gangitano Filippo Quattrocchi (1734-1818). Secondo la leggenda di fondazione nel posto ove sorge il santuario sgorgava una grande quantità di olio naturale che causò molte discordie tra le persone che lo prelevavano anche per scopi non devozionali, allora la Madonna per eliminare le discordie fece prosciugare l’olio facendogli acquisire il classico odore di un idrocarburo e riducendolo ad una piccola fonte dove ancora oggi si può prelevare facilmente.

Santuario della Madonna dell’Alto (Petralia Sottana)

Il santuario è ubicato a 1827 m.s.l.m. sul monte Alto, è il più alto santuario mariano d’Europa. Secondo lo storico Francesco Caruso, vissuto alla fine del XVII secolo, il santuario fu fondato da un eremita di Polizzi Generosa il Beato Guglielmo Gnoffi nel XIV secolo per devozione nei confronti della Madonna.
Nei primi tempi il monastero fu gestito dai polizzani che ebbero un luogo strategico per dominare tutta la vallata fino al 1700 quando subentrarono nella gestione gli abitanti di Petralia Sottana. La statua della Madonna custodita all’interno del santuario porta la data 1471 e si attribuisce alla scuola di Domenico Gagini. Nel 1749 l’edificio originario fu ampliato con la costruzione di un piccolo convento.
La leggenda di fondazione racconta che la statua di scuola gaginiana del XV secolo giunse sulla spiaggia tra Campofelice e Cefalù in seguito al naufragio di una nave. Il capitano salvatosi fece un voto alla Madonna per averlo salvato, decise di costruire un santuario dove si fosse fermato il carro con la statua della Madonna trainato dai buoi. Gli animali risalirono tutto il fiume Imera e si fermarono dove oggi sorge il santuario. Il pellegrinaggio si svolge la prima domenica di luglio da Castellana Sicula, mentre da Petralia Sottana nei primi quindici giorni di agosto fino al 15 del mese quando la Madonna viene portata in processione attorno al santuario con 4 fermate per benedire i punti cardinali, le campagne e i paesi circostanti.

Chiesa della Madonna delle Nevi (Piano Battaglia)

La piccola chiesa è posizionata a quota 1600 m.s.l.m nell’altopiano di Piano Battaglia. Di costruzione moderna, è di particolare importanza sia la sua ubicazione, sia il restauro ultimato solo qualche anno fa.

Santuario di Maria Santissima di Gibilmanna (Cefalù)

Il santuario si trova a quota 800 m.s.l.m. nel territorio del comune di Cefalù, alle pendici occidentali di pizzo Sant’Angelo, sulla cui cima esisteva una chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo. La tradizione, suffragata anche da diverse fonti storiche, vuole che il Santuario sia stato fatto edificare da San Gregorio Magno prima della sua elezione a pontefice del 590 d.c.
Distrutto in seguito all’invasione araba della Sicilia del 858 d.c., sembra che il monastero fosse già stato riedificato con l’arrivo dei normanni nel 1178, mentre l’edificio attuale è stato realizzato e completato nel 1623. Il simulacro venerato è stato realizzato dalla scuola di Antonello Gagini nel 1534.
Nel 1954 papa Pio XII ha dichiarato Maria Santissima di Gibilmanna patrona della Diocesi e della città di Cefalù. Da tutti i comuni delle Madonie vengono organizzati pellegrinaggi ogni anno verso il santuario di Gibilmanna. Secondo la leggenda di fondazione nei primi anni del 1500, durante una tempesta in mare, un’imbarcazione che trasportava una statua raffigurante la Madonna con il Bambino, trovò riparo nella zona di Campofelice di Roccella. Pare che la Madonna sia apparsa in sogno ad un frate cappuccino che viveva a Gibilmanna e lo abbia invitato ad andare a prendere la statua per condurla nella loro chiesetta.

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